Il paese di Ponte lega il proprio nome ad un ponte in pietra, "ad Pontem Lapideum" così citato in un atto notarile dell'849, per distinguerlo dagli altri passaggi su ponticelli in legno sul torrente Lenta, Arventa o Alenta, i cui resti, d'altronde, sono visibili sul greto dello stesso torrente, in prossimità della sua foce. Il ponte era un luogo di svincolo e passaggio, di quelli che i Sanniti chiamavano tratturi e usavano per la transumanza. Da qui si poteva proseguire per la Valle Telesina, per la Valle Vitulanese o per Benevento. A Ponte comunque la via chiamata Latina dai Romani che da Teano si spingeva a Benevento attraverso Alife, Telese, si collegava a quella che da Sirpium proseguiva verso Benevento. L'esistenza della importante via di comunicazione e di un suo diverticolo passante per Ponte, è confermata da molti storici tra i quali uno in particolare, Marcello Rotili, che citando gli stili di manufatti culturali rispondenti a precise matrici culturali che solo maestranze operanti in centri ben collegati tra loro potevano proporre, conferma la sua esistenza. Rudere del Ponte Romano Rudere del Ponte ... Lungo questo diverticolo transitavano quei pellegrini diretti al Gargano i quali si fermavano per sostare all'abbazia di Sant'Anastasia. In prossimità del ponte v'era poi un luogo chiamato ancora oggi borgo-taverna; lì i viandanti di transito obbligato sul ponte si ristoravano e pagavano il pedaggio ai signori del Castello di Ponte. L' 8 Novembre 2009 si è inaugurata un'area appositamente allestita, nei pressi del ponte, per accogliere una delle pietre originali recuperate dal greto del fiume.
